Prima di intervenire con un trattamento antimuffa, è fondamentale capire le vere cause della formazione della muffa e agire alla radice del problema, non solo sulla superficie.

🔍 Da dove nasce l’umidità?

La muffa si sviluppa in ambienti con elevata umidità e scarsa ventilazione. Ma da dove proviene questa umidità?

Produzione interna: ogni persona rilascia naturalmente vapore acqueo (fino a 1,5 litri al giorno); attività come docce, asciugatura dei panni o presenza di piante aumentano l’umidità interna.

Umidità da infiltrazioni: può penetrare dall’esterno in presenza di punti non isolati correttamente, soprattutto a contatto con il terreno.

Condensa interna: si forma quando l’aria calda e umida incontra superfici fredde (ponti termici) a causa di un isolamento inadeguato o una ventilazione insufficiente.

 

💧 Il ruolo della condensa

Il primo passo verso la formazione della muffa è quasi sempre la condensazione del vapore acqueo, causata da:

  • Pareti male isolate
  • Locali poco ventilati
  • Differenze di temperatura tra stanze riscaldate e non riscaldate

Quando la superficie interna della parete è più fredda dell’aria dell’ambiente, si raggiunge il punto di rugiada e l’umidità si trasforma in condensa: l’habitat ideale per la muffa.

 

🏗️ L’importanza dell’involucro edilizio

Una casa costruita o ristrutturata correttamente, con materiali traspiranti e isolanti, previene molti problemi legati all’umidità. Alcuni aspetti fondamentali:

  • Isolamento termico continuo e senza interruzioni (muri, soffitti, pavimenti)
  • Utilizzo di materiali igroscopici, capaci di assorbire e rilasciare umidità in modo naturale
  • Evitare rivestimenti come carta da parati vinilica o superfici impermeabili che ostacolano la traspirazione

In edifici ben progettati, le superfici interne non dovrebbero presentare condensa con una temperatura interna di 20°C e umidità relativa fino al 65%.

 

🏠 Cosa succede dopo una ristrutturazione?

A volte, in edifici storici o mal isolati, l’installazione di nuovi infissi può causare un peggioramento della situazione. I vecchi serramenti, anche se meno efficienti, permettevano una certa ventilazione naturale. I nuovi infissi, più ermetici, possono trattenere il vapore e causare condensa se non si interviene parallelamente anche sull’isolamento delle pareti.

Nei casi in cui non sia possibile isolare esternamente, è importante:

Scegliere materiali interni traspiranti

Garantire un ricambio d’aria regolare: meglio brevi aperture frequenti (2-3 minuti, 5-6 volte al giorno) piuttosto che lunghi intervalli che raffreddano eccessivamente le pareti.

 

🧪 Diagnosi strumentale e casi reali

In presenza di muffe persistenti, è possibile eseguire una diagnosi tecnica in loco, mediante:

  • Rilievi termografici
  • Misurazioni dell’umidità relativa
  • Analisi dei ponti termici

Spesso, anche in edifici di nuova costruzione, i problemi derivano da errori progettuali o esecutivi: strutture in cemento non isolate, soglie non interrotte, serramenti mal posati.

 

🛠️ Come intervenire: trattamenti e soluzioni

Un vero trattamento antimuffa inizia sempre con l’individuazione delle cause reali, e può includere:

Isolamento termico esterno (cappotto) per eliminare i ponti termici

Risanamento dell’umidità di risalita mediante iniezioni o malte speciali

Finitura con pitture antimuffa, solo dopo aver risolto le problematiche strutturali

In casi lievi o temporanei, l’utilizzo di pitture specifiche può rappresentare un buon compromesso, ma non è mai una soluzione definitiva se non si agisce sulla causa.

 

🧑‍🔧 Il nostro consiglio

Ogni abitazione è un caso a sé. Per questo, il nostro consiglio è quello di affidarsi a un tecnico qualificato, che sappia valutare la situazione nella sua interezza. Solo così sarà possibile scegliere il trattamento più efficace e duraturo.